Nella popolazione italiana sono stati rilevati livelli di Omega-3 molto più bassi rispetto a quelli di britannici e belgi. In particolare, nel 2013 abbiamo assunto solo 55 mg al giorno di Omega-3.
Tali acidi grassi sono detti essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli e per questo abbiamo bisogno di assumerli attraverso fonti alimentari come pesce, noci e frutta secca.
Lo stile di vita degli italiani è però spesso tendente alla sedentarietà e alla cattiva alimentazione. Queste abitudini, unite all’eccessivo aumento di peso e ad altri fattori, rappresentano un rischio per milioni di nostri connazionali di sviluppare una malattia cardiaca.
È chiaro che una dieta come quella mediterranea, arricchita di Omega-3 ed associata a stili di vita regolari, rappresenti un notevole fattore di protezione cardiovascolare.
Tuttavia, gli Omega-3 assunti con la sola alimentazione possono non bastare. Occorre allora integrare tali acidi grassi, che possono essere utilizzati efficacemente anche nel post infarto: è stato infatti dimostrato che si può prevenire l’eventualità di un secondo infarto e la mortalità improvvisa, grazie all’azione esercitata dagli Omega-3 in formulazione farmaceutica (nome commerciale Olevia® ).
Forti degli oltre 27.000 studi pubblicati, gli Omega-3 sono i nutraceutici più studiati al mondo e rappresentano per noi un valido alleato nel controllo della pressione sanguigna e nella prevenzione delle malattie cardiovascolari.